26 aprile 2006

Relatività.

Ma guarda che stranezza. Quando eravamo un milione a manifestare per le strade di Firenze le maggiori emittenti non dettero neanche la diretta. Ieri, ad un'altra manifestazione, una persona (la Moratti) è stata contestata ed ha avuto ampio spazio di cronaca. Potere della proprietà. Se non ci fosse l'on. Rizzo che difende i lavoratori Mediaset.....

25 aprile 2006

Ustioni

Dopo la dichiarazione di Bertinotti sull'auspicabile dimagrimento delle reti Mediaset.
  • due DL: per Monaco è "scarso decoro istituzionale da parte del futuro presidente della Camera" (???), Lusetti invece è contro "ogni possibile volontà di vendetta"
  • un Verde: Pecoraro Scanio: "nessuna legge ad hoc per Mediaset"
  • un PdCI: per Rizzo i lavoratori di Mediaset vanno difesi e bisogna concentrarsi su "una legge seria sul conflitto di interessi". (???)
Tutte brave persone. Però mai dare pacche sulle spalle al demonio ci si brucia sempre. Sempre.

22 aprile 2006

L'ineluttabile.

L'ineluttabilità. E' soprattutto questo che ci ripetono da decenni: è ineluttabile. È inelluttabile che l'economia sia ciò che è adesso, che debba divenire “globale”, che si basi sulla competizione/concorrenza, che sia libera da “lacci e laccioli”, che stimoli “l'egoismo” come virtù. È l'unica possibilità che abbiamo di distribuire le risorse a tutti senza alcun intervento esterno, lasciando che "il mercato", entità a cui sono riconosciute capacità autoequilibranti, esprima in modo autonomo le sue potenzialità. È l'ineluttabilita del suo essere “naturale”, così dicono, del suo appartenere alla “mano invisibile del mercato” di smithiana memoria ed il "laissez faire, laissez passer" è il comportamento adatto a non alterare la sua “naturalità”. Non gli si può resistere, se ne può dubitare la si può anche combattere, ma non serve a niente, è ineluttabile. Meraviglia delle meraviglie. Fa viaggiare i propri capitali in autostrade virtuali, con capacità di presenza inimmaginabili. Muove masse incredibili di valore da una parte all'altra del pianeta, facendo dell'efficienza una delle sue virtù, e nella “crescita senza fine” una delle sue caratteristiche divine. Crescita per la quale è divenuto sacro che il P.I.L., sua manifestazione fra gli “individui”, sia sempre di segno positivo di almeno due unità. E sia chiaro che non serve a niente dimostrare che il P.I.L. non indica né progresso né felicità perché non è una questione razionale, ma di fede nella "disciplina" dispensatrice di ricchezza. E non serve dimostrare quanto sia peversa per il fatto che da "economia al sevizio dell'uomo" sia divenuta "economia servita dall'uomo". Siamo passati dal raziocinio ottimista al misticismo dell'inevitabile. Che gli enormi e mobili capitali siano in mano ad una percentuale ridicola della popolazione non è importante, ciò che è importante non è la distribuzione della ricchezza ma il suo aumento, l'importante è vivere per un numero, che è esattamente ciò che la moltitudine riceverà, solo un numero. Godete popoli, la ricchezza planetaria è aumentata del 6%, godete di questa percentuale perché è solo questo che avrete, solo un numero. La ricchezza è andata altrove, dove d'altra parte deve stare secondo la "disciplina", in mano ad “individui” che sanno mettere a profitto la propria avidità. ”Individui” che "indirettamente", ma sicuramente, rimetteranno in circolo la ricchezza creata, ovviamente per crearne altra, per se stessi ed "indirettamente" per altri. E' ineluttabile, l'avvento dell'economia “libera” e globalizzata è ineluttabile perché fa del “profitto” l'ennesima egoistica virtù di una economia trionfale e inarrestabile a cui sacrificare anche la pace. E la guerra che senza più alcuna vergogna non è più crudele ma, altra meraviglia, si trasforma nel perseguimento di politiche economiche di rilancio. La pianificazione armoniosa è un retaggio del passato. Ciò che conta é il guadagno immediato, a breve termine, senza condizionamenti, il medio e lungo termine contano poco, la strutturazione inutile. Laissez faire, laissez passer. Io invece oggi ho preso un po' dei miei soldi, sono andato a prendere al lavoro la mia amata compagna, ce li siamo divisi, guadagna a malapena 1000€ e non ce la fa. Sono persi, non li riavrò e ovviamente non mi interessa neanche riaverli. Dove sono finite la mia avidità ed il mio egoismo? Economicamente aberrante. Sorrido soddisfatto, l'ineluttabile non è ancora arrivato fino qui. Che sia questo uno dei punti da cui ripartire?

20 aprile 2006

3%

Lo dobbiamo fare.
Perdio. Lo dobbiamo davvero fare. Ce ne dobbiamo fregare di Maastricht. Va bene, daccordo, non l'ho detto in modo "politically correct" ma dobbiamo farlo. Rincorrere quel 3% in un momento come questo, magari tagliando la spesa pubblica come desidererebbe il F.M.I., è come ridurre l'ossigeno ad un asmatico. Se non lo uccidi sicuramente lo fa stare molto peggio. E' vero, possiamo aumentare le entrate con la lotta all'evasione fiscale e nella riduzione dell'elusione. Allora facciamolo. Ma non tagliamo la spesa pubblica, non tagliamo le pensioni, non tagliamo la sanità, non tagliamo la scuola non tagliamo via il voto di 19 milioni di persone. Ci sarà tempo per riemtrare al di sotto di quegli stupidissimi limiti. Ci sarà tempo. Per favore Professore.

Ancora l'Impero

Anche il Fondo Monetario Internazionazionale si è occupato di noi Un'altro servitore dell'Impero che ci indica la via.

19 aprile 2006

L'Impero

Il Financial Times ha scritto un articolo su di noi. L'Impero ha mandato un servitore ad indicarci la via...

18 aprile 2006

Gli abbagliati e l'abbagliante.

Ho letto un aticolo di Marco D'Eramo in prima pagina su Il Manifesto di oggi, e, devo dire, concordo con lui sul ribaltamento dei ruoli fra destra e sinistra. Con una destra che aumenta, a modo suo, le spese "pubbliche" facendo aumentare il deficit ed una sinistra che tende a salassare "il popolo" con tasse e balzelli in nome del rigore economico e del pareggio di bilancio. Che una certa "sinistra", sarebbe più corretto chiamarla "socialdemocrazia", sia collaterale, nel senso che accetta seppur in una forma "più umana", il capitalismo liberista ormai lo hanno capito tutti coloro che si occupano di politica economica. Invece non sono affatto convinto del fatto, che come scrive, la maggior parte degli italiani abbia votato in modo razionale, seguendo i propri interessi. Sono invece convinto che molti italiani si facciano "incompetentemente" ammaliare. Che non decidano razionalmente ma seguendo i "luccichii" evocati da venditori esperti di fumo. Un pò come succede nell'acquisto dei cellulari che ormai brillano di luce multicolore e sono diventati macchine fotografiche, cineprese e agende. Non è che servano, ne viene però, favorito l'acquisto, mediante un messaggio di "lucente ed indispensabile modernità", e chi più ne ha più ne metta. Che vuol dire se poi ci fai una inutile foto alla settimana? E' il senso di appartenenza alla tribù degli aggiornati che li appaga e li nutre con "non esigenze". E' così che a parer mio hanno votato diversi italiani. Come sarebbe possibile altrimenti non considerare che il Presidente del Consiglio uscente, per cui hanno votato, è unanimemente riconosciuto come un gran bugiardo. Dove, in quale luogo esiste una persona che dia credito ad un bugiardo se non è cretino o grossolanamente abbagliato? Lasciarsi andare ad affermazioni forti nei confronti di chi si è comportato così, mi sembra più che umano, tantopiù che questi signori non sono stati abbandonati a se stessi, c'erano e ci sono persone che si sono date e si danno da fare per fargli aprire gli occhi, a loro, agli "accecati da luccichio". Per i cretini non c'è niente da fare. L'unica critica che mi sento di rivolgere a certi dirigenti di partito è che questi continuino a perseguire una politica "moderata", che non mi sembra gli abbia giovato in termini di voti, anzichè sforzarsi di voler cambiare in modo non dico radicale, ma sensibile, una impostazione sociale/economica fallimentare. Le recenti votazioni hanno visto un pregievole aumento di voti verso la sinistra radicale, vorrà dire qualcosa? Penso di sì, il problema è volerlo vedere ed accettarlo. Difficile per DS e Margherita. E concordo con D'Eramo sul fatto che se i nostri si metteranno a fare "i bravi ragazzi", gli allineati al pro-mercato, allora, non riuscendo magari a ridurre l'evasione/elusione fiscale come promesso, dovranno "risalassarci" e riperderanno le prossime elezioni. Ho detto riperderanno e non riperderemo perchè non avranno certo il nostro voto. Speriamo bene.

13 aprile 2006

19/05/05

Scatti di immagine nella mente, la tua tenera faccia di ranocchio ed occhi vispi che scuri muovono l'intorno. Io mi guardo e piango la stoltezza che mi accompagna muratore distratto e fallace.

Decrescita

Sono più di un paio di decenni che un vocabolo è entrato prepotentemente nel nostro linguaggio ed ha “colonizzato l'immaginario collettivo” [1] si tratta del termine “crescita”. E' considerato da una certa corrente di pensiero economico uno dei più importanti, se non il più importante, indicatore della salute di una economia. Inoltre, per misurare tale crescita, è stato adottato un metodo contabile applicato definito P.I.L., Prodotto Interno Lordo, che permetterebbe di quantificarla in termini di variazioni percentuali. Crescita positiva, salute, crescita negativa, sofferenza. Da qui a fare nascere il concetto di “ crescita infinita” intesa come salute costante di un economia, il passo è stato brevissimo. C'è tuttavia un grosso problema, ed è un problema “strutturale”. Ad una economia che pretende di avere una crescita infinita si contrappone un pianeta che è “finito”, nel senso che non ha niente che lo componga che sia infinito. [2] Inoltre bisogna sempre avere presente che il nostro tenore di vita è sempre più basato sul mancato tenore di vita delle cosiddette popolazioni povere. Ovvero se per esempio la Cina volesse, come sembra, raggiungere il tenore di vita europeo, non parliamo neanche di quello statunitense, non potrebbe farlo perché il nostro pianeta non avrebbe le necessarie risorse per farvi fronte, mantenendo inalterate le attuali condizioni del mondo occidentale. Quindi se ciò avvenisse lo sarebbe solo a nostro danno. Ne consegue che i proclami di appoggio al progresso dei paesi poveri portato avanti da certi paesi ricchi, sono nel più benevolo dei casi, non è ammissibile l'ignoranza a certi livelli, da considerare come ipocrisie. Che fare? Come affrontare e superare il fallimento di un concetto così tanto perseguito ma non attuabile? La risposta potrebbe essere: “decrescita”.
[1] Tale termine è stato coniato da Serge Latouche, filosofo economista francese, grande teorico e propugnatore della decrescita. Per approfondire: http://www.decrescita.it/ [2] Il petrolio per esempio. Per approfondire: http://www.aspoitalia.net/

Politica estera.

Per Prodi: Pensi controcorrente, pensi alla Russia. Cosa potremo fare con loro e cosa con gli Stati Uniti ormai sull'orlo del collasso economico-finanziario? ...ci pensi Professore, ci pensi.

11 aprile 2006

Il partito è ripartito...

Come volevasi dimostrare Fassino ha ribadito di voler arrivare al più presto al Partito Democratico... ...Mussi?

Viva l'"Itaglia"!

Purtroppo le perplessità su “certi miei connazionali” si sono dimostrate fondate e le elezioni ci hanno consegnato un paese senza una maggioranza determinante. A prescindere dalla legge elettorale con i suoi premi a metà e le sue alchimie emerge il quadro di una società divisa in due schieramenti che hanno poco in comune. Ed è una cosa grave. C'è il chiaro fallimento strategico di quelle forze di centro-sinistra che puntavano alla conversione di un certo elettorato di centro il quale ha mostrato di avere un interesse e una visione politica, nei loro confronti, che è praticamente quella dell'insetticida nei confronti delle mosche. Lo stesso elettorato, che per l'ennesima volta, se n'è “stabattuto” del corteggiamento e degli equilibrismi dei Democratici di Sinistra in condominio/competizione con i DL della Margherita e che si rifiuta ostinatamente di fare la sua parte per mandare avanti questo Paese. Quell'elettorato che non vuole pagare le tasse e se proprio non se ne può fare a meno che le paghino gli altri. Che se ne frega delle tensioni e delle divisioni. “Ognuno per se e Dio per tutti” meno che durante le elezioni in cui il suo egoismo deve coalizzarsi per sopravvivere. E non è astio, è proprio disgusto. Ed i Democratici di Sinistra porteranno avanti ancora il progetto del Partito Democratico? O continueranno a non dare retta quella minoranza interna che a più riprese si è dimostrata più saggia della loro segreteria? La cosiddetta sinistra radicale ne esce bene con Rifondazione Comunista che ottiene un risultato di pregio. Vuoi vedere che i moderati hanno votato per Bertinotti e compagni? Ovviamente non è così, ma un buon radicalismo ha portato più voti della moderazione tanto sbandierata ed ostentata. Allora? Dovremo continuare a convivere con un figlio a “tempo determinato”, con una spinta verso una bella assistenza sanitaria a pagamento, con una pensione che diverrà privata, con uno Stato che diverrà sempre più “minimo”, con una scuola per poveri e una per i ricchi, con un'informazione addomesticata, tanta TV di basso profilo e vescovi in quantità industriali? Speriamo di no , ma credetemi, certi italiani non ci hanno fatto un bel regalo.

10 aprile 2006

Al voto, al voto!

Oggi sono di riposo. Dopo aver accompagnato al lavoro la mia amata, e sottopagata, signora mi sono avviato al seggio elettorale. Stessa musica, il traffico non perdona. Attraverso Firenze e penso a come andrà, spero bene ma dopo lo sgambetto di cinque anni fa non mi fido molto di certi miei connazionali.

Votare è un dovere, un diritto ma anche, e non ne parliamo mai, un privilegio.

Mio nonno l'ha avuto in età avanzata, mio padre un pò prima, io invece con il diciottesimo compleanno.

Vabbè, si può dire di tutto su questo privilegio ma non che non dia opportunità di cambiamento a chi lo esercita. Alcuni, non molti, non lo esercitano per convinzione ideologica, ma molti dei rimanenti in realtà non votano perché non ci capiscono niente, il che non sarebbe poi così grave, se non fosse che si rifiutano anche di partecipare e "imparare".

Sono quelli che per esempio dicono: "sono tutti uguali!" e cioè che il partito per cui ho votato è uguale a quelli che hanno retto l'attuale governo. ...Non mi pare proprio!

"Tanto non cambia niente!", ma perdio se ne sono cambiate di cose negli ultimi cinque anni!

Insomma "opinioni", e non sarebbe questo il termine corretto, di una tale banalità che quasi non mi stupisco che sia stato eletto il cavalier Berlusconi.

Poveretti a dire il vero però va anche detto che uno dei loro idoli, la TV, ha affogato nella vasca da bagno la sua missione educatrice e divenendo una vetrina di tette rifatte e culi ostentati, quiz cretini, pettegolezzi da massaie annoiate e telegiornali azzerbinati non è che abbia contribuito alla loro crescita, non dico politica, ma almeno culturale.

Però Dio mio, la vita ti insegna a riconoscere perlomeno i bugiardi dalle persone serie! E allora come la mettiamo? Rieleggiamo un bugiardo cronico? Questa non è solo politica, è anche capire il mondo. Non c'è bisogno di essere Marxisti o Liberali un bugiardo è semplicemente un bugiardo!

Sono arrivato al seggio e porco Giuda, scusa Giuda, per un pelo, in retromarcia, non ho fatto fuori un vecchietto. Scendo chiedo scusa all'anziano signore e mi avvio, è giunto il momento di andare a fare il “coglione”.

05 aprile 2006

Gran finale

In questo finale di campagna elettorale sembra di sentire il sibilo dei proiettili che fendono l'aria. Non è un bel rumore. Sono adulto da molti anni ma una sensazione del genere, politicamente, mi mancava. Forse mio padre potrebbe aver sentiro qualcosa di simile ma non oso chiedermi quando. Anche l'odore di marcio comincia ad essere forte e persistente e non se vuole andare. C'è bisogno di un po di vento. E' noi siamo qua testimoni dell'Italia dalle belle speranze tradite da un economia da bottegai cialtroni. Eccoli qua con il loro liguaggio tecnico e approssimato come i loro pensieri, lacchè al servizio solo di sè stessi e del padrone, incapaci di dare risposte che non vadano oltre le accuse all'altra parte. Per loro la Società è un temine che va integrato con l'aggiunta "per azioni", si distraggono con la partita doppia, gli "assets" i "bond", le regole di "governance". Sono capaci di tutto, competitivi dicono, insofferenti alla soffenza, hanno fatto dell'utile economico la mistica della loro vita. Però hanno un'etica, sono dei professionisti, sono quelli del "fare"! L'etica! Nel loro caso l'etica è solo il surrogato della moralità che non hanno. Io non la voglio questa roba, e non l'ho mai voluta ma mi toccherà sopportarla e spero che non sia per più di cinque giorni.

Ben ritrovato Vittorio.

Niente ha di spavento la voce che chiama me, proprio me, dalla strada sotto casa, in un’ora di notte: è un breve risveglio di vento, una pioggia fuggiasca. Nel dire il mio nome non enumera i miei torti, non mi rinfaccia il passato. Con dolcezza (Vittorio, Vittorio) mi disarma, arma contro me stesso me. - Vittorio Sereni - ...e chi potrebbe far meglio?.

Specializzazione medica...

Dopo il Presidente Operaio anche il Presidente Andrologo.....

04 aprile 2006

Vediamo un po...

Tra qualche giorno votiamo ed io so già per chi. A dire il vero lo so da cinque lunghi anni, passati attraverso molte perplessità, angoscie ed altrettante certezze, continuando a vivere ed a fare la mia parte in questa Italia in lento sgretolamento "postindustriale". E'certo che ci siamo mossi in questi anni, ma nella direzione sbagliata. Sono state incentivate la spinta all'egoismo, alla negazione della comunità, all'"ogniun per se e dio per tutti". Hanno cercato di fare in modo che fossimo tutti più "mercanti" e più "merci", fino a sviluppare il culto per un pressappochismo che aiuta a decidere (male) su cose che altrimenti avrebbero costretto ad uno studio prolungato. ...non sia mai! L'avidità si è trasformata da patologia a virtù, il motore della "mano invisibile del mercato", l'unica cosa in grado, se pur come effetto collaterale, di garantire equità e ricchezza distribuita. Ed il lavoro, che come sappiamo è la base della nostra repubblica, è divenuto un costo, una passività. Intere categorie di lavoratori sono scomparse dalle scene. Non se ne parla più. Non se ne deve parlare più. Da non credere. Eppure è così, siamo prigionieri di una economia che da scienza empirica è divenuta il cuore e la mistica della vita basata sull'utile, per acquistare spesso l'inutile. Che sciocchezza. Abbiamo assistito al crescere dell'asservimento delle leggi dello Stato ad un singolo, che, potente e precedentemente sottovalutato, ha mantenuto i suoi fidi, alcuni dei quali dei veri manigoldi, ed ha "acquistato" una parte del parlamento garantendogli il potere con il suo impero, lui il "più uguale degli altri". E la volgarità ridanciana galoppa nelle bocche dei pochi selezionati portatori di ricchezza, dispensatori di balle ad alto valore aggiunto (per loro).Ho a lungo sperando in una loro caduta, in un ravvedimento che non si è verificato. Pazienza. Per me che sono "un coglione che va contro i propri interessi" come scritto dal Tg2 riferendosi ad una frase attribuita al premier, sarà motivo di orgoglio votare la parte politica che più lo avversa. Parlo alla gente come me che crede nell'altra gente e in uno Stato in grado di permettere di vivere in modo più che decente per i quasi 80 anni di media che ci aspettano, con pensioni dignitose e non di pura sopravvivenza, una scuola universale ed alla portata di tutti, una casa a prezzi accettabili ed una assistenza sanitaria solidale ed efficiente, ed alla possibilità di sognare un futuro che è negato dall'attuale "equazionismo economico". Speriamo....

02 aprile 2006

Architettonicamente parlando...

Leggevo sul cattolicissimo giornale di effedieffe una critica al moderno concetto di architettura che mi trova d'accordo. In estrema sintesi vi si riporta una analisi che stabilisce il primato che ha la moderna architettura nel completo rifiuto della tradizione architettonica precedente. Fortunatamente vivo in una parte di Firenze che architettonicamente si rifà alla seconda metà dell'ottocento. Tanto per farmi capire, quella della Firenze capitale d'Italia e della sua ricostruzione parziale che fu necessaria a renderla più adatta ad una tale investitura. Il periodo in cui si progettavano spazi che sarebbero diventati i “Viali”, Piazza della Repubblica etc.. Un posto che trasmette, compatibilmente con i problemi tipici di ogni città, una certa armonia e anche bellezza. I quartieri costruiti con una ottica/architettura "razional-economica", il quartiere di Novoli a Firenze ne è un esempio, mirata alla semplice riduzione dell'alloggio ad una struttura "razionale" che ha come unico scopo quello di ospitare in modo accettabile alcuni individui e di fare guadagnare (molto) chi la costruisce, nulla concede all'armonia ed all'impatto sull'ambiente ed è opinione condivisa il fatto che desti in noi visitatori saltuari, come minimo un sentimento di repulsione. La mancanza di un armonica integrazione con l'ambiente/contesto è diventata un problema. Si ha l'impressione che l'architetto trascuri di applicare certi modelli armonico/estetici nel disegno delle strutture "povere" , talvolta addirittura progettate da ingegneri, mentre per le opere più di richiamo cerchi più la “gloria” personale, il creare una scuola, o la semplice innovazione rivoluzionaria. A volte si arriva a trascendere dalla qualità dell'opera e la si riduce al “nome” di chi l'ha pensata, quasi come dire “ Brutta? Ma sai chi la disegnata? questa l'ha fatta Tizio, quella l'ha fatta Caio”. Una questione di marchio, di logo. Mi domando se non sarebbe il caso di pensare ad una scuola architettonica più mirata al binomio integrazione/armonia e perché no, con un occhio di riguardo alla tradizione architettonica del passato, in modo da non darci l'occasione di farci "girare le scatole" ogni volta che ci troviamo d'innanzi a simili brutture. ....vana speranza?

01 aprile 2006

Meno male

Il sito di Wikipedia è stato dissequestrato.
...tutto è bene ciò che finisce bene.

Non ci posso credere!

La magistratura ha chiuso Wikipedia per la denuncia di un tipo che dice di essere stato denigrato da una voce contenuta nella grande enciclopiedia libera.
Per carità può essere, ma il magistrato non poteva chidere la singola voce anzichè tutta l'opera?
Mi sembra che il diritto (sacrosanto) di un singolo venga applicato in modo esagerato e soprattutto lesivo della libertà (sacrosanta) della comunità (somma di individui; lo scrivo per i maniaci individualisti) di potersi informare ed instruire in una realtà che rende realmente omaggio all'universalità della conoscenza. In un epoca in cui si mercifica anche il pensiero mi sembrava una opportunità gradevole avere accesso ad un enciclopedia libera e di impatto filosofico notevole.